Una e mezzo di notte.
Sto tornando a casa.
Lo vedo per strada.
A piedi.Solo.
Una sagoma che riconoscerei tra mille.
La mia metà del cielo.
O qualcosa del genere.
Torno indietro.
Lo chiamo.
Scendo dalla macchina.
Attraverso che quasi mi arrotano.
E di nuovo di fronte a lui dopo due anni.
"Allora ti sposi."
"Davvero."
"Wow."
"Si cambia."
"Sei felice?"
"Tutti con questa domanda..."
E poi due minuti o forse tre di occhi negli occhi.
Di sorrisi ebeti.
D'imbarazzo misto a una conoscenza infinita.
Mille cose che avrei voluto dire e le parole non uscivano.
Forse in certi momenti bastano gli occhi.
"Devo tornare a casa."
E un abbraccio di quelli che ricordavo ormai solo nei sogni.
Ora si che mi mancherai.
E se non mi fossero tremate le gambe.
E se avessi tirato fuori la voce.
E se fossi stata un po' più ironica e meno melodrammatica.
Forse gli avrei cantato questa canzone.
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